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Politica

Sciopero della sanità privata e le RSA nel Lazio, CGIL chiede i rinnovi dei contratti ai lavoratori

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La CGIL chiama lo sciopero della sanità privata e le RSA nel territorio del Lazio: richiesto il rinnovo del contratto ai lavoratori

I lavoratori della sanità privata e delle Rsa del Lazio hanno incrociato le braccia oggi, 23 settembre, per chiedere il diritto al contratto collettivo nazionale di lavoro. Lo sciopero, annunciato dalla Cgil, coinvolge circa 35mila persone che operano in questi settori e chiedono un adeguamento salariale, migliori condizioni di lavoro e il riconoscimento della loro professionalità.

Lo sciopero della sanità privata nel Lazio

Come evidenzia RaiNews, la Cgil denuncia che i lavoratori della sanità privata attendono da anni il rinnovo del contratto, mentre quelli delle Rsa chiedono un vero Ccnl che sostituisca il cosiddetto “contratto pirata”. I sindacati sottolineano che le condizioni di lavoro in questi settori sono spesso difficili e i salari inadeguati, nonostante l’importanza del ruolo svolto da questi operatori per garantire il diritto alla salute dei cittadini.

Le richieste del sindacato

La Cgil critica il comportamento delle associazioni datoriali, che intendono vincolare le trattative sui rinnovi contrattuali alla garanzia di copertura delle risorse da parte del Ministero e delle Regioni. Il sindacato chiede un intervento deciso del Ministro Schillaci per sbloccare la situazione e porre fine a questa “vergogna”. Allo stesso tempo, la Cgil si aspetta che anche la Regione Lazio faccia la sua parte per migliorare le condizioni di lavoro di chi svolge un ruolo essenziale per il servizio sanitario regionale.

La protesta dei lavoratori

Stamattina la Fp Cgil Roma Lazio ha partecipato a un presidio unitario sotto la sede del Ministero della Salute, per chiedere un intervento immediato del Ministro. Lo sciopero potrebbe causare disagi ai cittadini che usufruiscono dei servizi sanitari nelle cliniche private e nelle Rsa del Lazio. La Cgil auspica che la mobilitazione di oggi possa portare a un rapido sblocco della situazione e all’avvio di un confronto costruttivo tra le parti per il rinnovo dei contratti.

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Politica

Palazzo occupato a Roma, Fratelli d’Italia chiede l’intervento di Piantedosi per La Rustica

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Fratelli d’Italia chiede interventi per il palazzo occupato a via Raffaele Costi a La Rustica: ecco la vicenda a Roma

Continua a essere al centro dell’attenzione il palazzo di via Raffaele Costi a La Rustica, già oggetto di numerosi articoli di cronaca per le problematiche legate all’occupazione abusiva e alla criminalità dentro Roma. A rilanciare l’allarme sono Mariacristina Masi, consigliera di Fratelli d’Italia in Assemblea Capitolina, e Daniele Rinaldi, presidente della Commissione Trasparenza del Municipio V. In una nota congiunta, i due rappresentanti hanno dichiarato di aver discusso la questione lo scorso 9 settembre presso il Ministero dell’Interno, portando all’attenzione del vice capo di gabinetto la complessa situazione dell’edificio.

Fratelli d’Italia chiede l’intervento del Ministero dell’Interno per il palazzo occupato a Roma

“Abbiamo affrontato vari temi riguardanti il Municipio V – spiegano Masi e Rinaldi – ma ci siamo soffermati in particolare sull’annosa vicenda del palazzo di via Raffaele Costi. L’edificio, di nuovo occupato abusivamente, è fonte di preoccupazione e costituisce un reale pericolo per i cittadini, sia per la situazione all’interno che per le aree circostanti, ormai teatro di spaccio e furti.” La situazione di stallo giuridico tra il Comune di Roma e la proprietà dell’immobile ha ulteriormente aggravato il problema. “Il contenzioso tra le parti ha bloccato ogni tentativo di intervento – proseguono i rappresentanti di Fratelli d’Italia – lasciando la cittadinanza esposta a gravi rischi. La situazione è diventata insostenibile e richiede una soluzione urgente”.

La commissione in V Municipio

Per cercare di sbloccare la situazione, sarà convocata a breve una commissione trasparenza nel Municipio V, alla presenza degli uffici competenti. L’obiettivo, sottolineano Masi e Rinaldi, è “mantenere alta l’attenzione e trovare una soluzione rapida per il ripristino del decoro e della sicurezza in zona”. La vicenda del palazzo di via Raffaele Costi resta dunque al centro del dibattito politico e delle preoccupazioni dei residenti di La Rustica, con la speranza che il confronto istituzionale possa finalmente portare a una svolta positiva.

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Politica

Degrado al centro di Roma, Santori attacca Gualtieri: “Ora servono interventi concreti”

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Il consigliere comunale Fabrizio Santori attacca nuovamente il sindaco Roberto Gualtieri sui sottopassi degradati di Roma

Dopo il drammatico episodio di violenza sessuale avvenuto nel sottopasso di Porta Pia, il capogruppo della Lega al Comune di Roma Capitale, Fabrizio Santori, ha lanciato un duro attacco contro l’amministrazione capitolina, accusata di immobilismo. In una nota diffusa nelle scorse ore, Santori ha espresso solidarietà alla vittima, criticando al contempo la mancanza di azioni concrete per garantire la sicurezza nei sottopassi della città.

Fabrizio Santori attacca il Sindaco di Roma per il degrado in città

“Il sindaco Gualtieri ha contattato la vittima, e anche noi esprimiamo la nostra solidarietà. Ma le parole sono finite di fronte a tanto immobilismo”, ha dichiarato Santori, evidenziando come, nonostante da anni si discuta in commissioni e giunte del problema dei sottopassi, non siano mai stati fatti interventi concreti per migliorarne lo stato di sicurezza.

Santori ha denunciato la situazione di degrado che caratterizza non solo Porta Pia, ma anche altri sottopassi strategici come quelli lungo la Cristoforo Colombo e a Villa Borghese. “Da anni denunciamo lo stato di abbandono di queste aree, ma ogni tentativo di rimediare è evaporato in chiacchiere”, ha proseguito Santori, sottolineando come a fronte di parole spese in abbondanza, si assista a una mancanza di investimenti reali.

La mancanza di sicurezza nella Città Eterna

L’attacco alla giunta Gualtieri non si ferma qui. Santori ha posto l’accento su quello che considera un paradosso: “Mentre si spendono parole e denari per la parità di genere, non si garantisce nemmeno la sicurezza minima per le donne nei luoghi pubblici”. Il capogruppo della Lega ha quindi sollecitato interventi concreti nelle aree di competenza del Campidoglio, come sottopassi, stazioni e metropolitane, e ha suggerito l’avvio di corsi di difesa personale gratuiti per le donne nelle scuole e nelle palestre della capitale. L’episodio di violenza a Porta Pia ha acceso un faro su un problema che da anni attende soluzioni. La speranza è che, stavolta, le denunce non rimangano inascoltate.

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Politica

Violenze negli ospedali d’Italia, il Governo pensa a pene più severe

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Il Governo di Giorgia Meloni pensa a nuove norme per contenere il fenomeno criminale delle violenze negli ospedali d’Italia

Il Governo sta mettendo a punto un decreto legge volto a contrastare l’escalation di violenza nei confronti degli operatori sanitari. Il provvedimento, annunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, prevede pene severe per chi aggredisce il personale medico o danneggia le strutture ospedaliere. L’obiettivo è garantire un ambiente di lavoro sicuro per i professionisti della salute e tutelare la qualità dell’assistenza sanitaria.

Le nuove misure per chi compie violenze verso il personale degli ospedali

Il decreto introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per chi commette atti di violenza contro i sanitari o danneggia beni destinati all’assistenza. Inoltre, come spiega Il Messaggero, si prevede la possibilità di arresto in flagranza differita, basato su prove video o fotografiche, entro 48 ore dal fatto. Chi danneggia beni all’interno di strutture sanitarie rischia la reclusione fino a cinque anni e una multa fino a 10mila euro. Il provvedimento consente l’installazione di sistemi di videosorveglianza all’interno delle strutture sanitarie, previa adozione di linee guida che garantiscano il rispetto della privacy. Le telecamere dovranno essere opportunamente segnalate. L’obiettivo è prevenire gli episodi di violenza e fornire prove concrete in caso di aggressioni.

L’entrata in vigore delle nuove leggi

Il decreto legge, composto da cinque articoli, entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento specifica che non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Si tratta di un passo importante per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria in Italia.

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